Natale in casa cupiello

Natale in casa Cupiello

 Natale in casa Cupiello - Locandina
Regia: Eduardo De Filippo
Interpreti: Eduardo De Filippo, Pupella Maggio, Luca De Filippo, Gino Maringola, Lina Sastri


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Natale in casa Cupiello E’ meravigliosa!

Natale in casa Cupiello - LucarielloUna commedia ambientata negli anni trenta, ma di un attualità incredibile. Rappresenta l’inverno e Natale appunto. Addentrandoci nella trama abbiamo, una famiglia napoletana composta da: Luca Cupiello (il padre) donna Cuncetta (la madre) Tommasino alias Nennillo (il figlio) Ninuccia (figlia) col marito Niculino e zio Pasqualino (fratello di Luca). Anche se è l’autore materiale, penso che nessuno avrebbe potuto interpretare meglio di lui quest’opera: sto parlando di Eduardo De filippo.

 

un attore straordinario ed anche un grande portatore sano di napoletanità, come diceva qualcuno. Un grande artista, comico e drammatico. Passaggi come: “Susete, sinò te fazz jà’ cuccà ‘o spitale” o come: “Stù cafè fete ‘e scarrafone” non avrebbero avuto lo stesso effetto senza la sua faccia, e il suo modo di parlare. Cosa mi piace di più di questa commedia? …Vi dico tutto? Beh sarebbe facile, ma vi dirò i passaggi che preferisco. L’inizio è imperdibile, il risveglio di Luca, sommerso dagli scialli di lana mentre inizia la giornata: “la casa gelata…” s’informa: ”Cuncè fa freddo fuori?” I pedalini che: “Sono diventati due barche” e “la colla da scalfire”. Punto cruciale della commedia: il Presepe! il presepe contro tutti, il punto di disaccordo della famiglia:

 

Natale in casa Cupiello - Il presepe è una cosa religiosa!“Ma come nun te piace? Il presepe che è una cosa religiosa…” – “Si, una cosa religiosa con l’enteroclisma di dietro… e a me nun me piace, nun me piace e basta!” Il ritornello di tutta la commedia è questo, Tommasino infatti non sopporta quello che è l’orgoglio del padre, il presepe appunto, tanto da accettare di farsi umiliare ammettendo di aver rubato cinque lire a zio Pasqualino. Già, zio di cui giorni prima si era venduto scarpe e cappotto, mentre era influenzato perchè: “Io mi pensavo che non si alzava più…” 

 

La commedia scorre via gradevolissima e senza pause, i problemi di Ninuccia, che litiga col marito e va a sfogarsi dalla madre, estromettendo l’ignaro padre “E vide se si pò sapè quaccosa…fra madre e figlia è un altro linguaggio” dice scoraggiato quando tenta di capirci qualcosa. Nicolino Percuoco, marito di Ninuccia, ha molto rispetto dei suoceri, ed è ricambiato allo stesso modo tanto che Lucariello racconta a tutti: “A mia figlia non ci manco nullo… l’ha mis chell’appartament, mobbili di lusso, tappeti buttati per terra…” Ma purtroppo Ninuccia non ama suo marito, ama Vittorio Elia, un giovane di bella presenza che nel frattempo, per poterla avvicinare si finge amico di suo fratello Tommasino.

 

Già, Tommasino, quasi trent’anni e lo chiamano ancora Nennillo! Protetto dalla madre non ha voglia di fare niente, ha smesso di andare a scuola e non vuole lavorare, in più è alquanto ladro: “L’hai cresciuto per la galera…” ammonisce sua moglie Lucariello. “Ti putive spusà a chisto oì, ti facevo na statua d’oro!” Propone Lucariello a suo genero in un momento di malinconia per la figlia, che è la luce degli occhi suoi. Ha studiato, ha letto i romanzi quindi come dice lui “è romanziera…” “quello è un arfabetico!” dice rivolgendosi a Tommasino. La commedia scorre così, fra queste battute grandiose per chi è del sud e meglio comprende i ritmi napoletani.

 

Natale in casa Cupiello - La lettera di NataleUn altro momento epico è la lettura della letterina di Natale di Nennillo, che scrive tutti gli anni alla madre per Natale. In questa lettera ha parole buone per tutti… tranne che per zio Pasqualino! “…Cara matre… che il Signore vi deve fare vivere cento anni. Assieme a papà, a Ninuccia, a Miculino e a me!” – Lo zio è stato escluso dalla lista della salute e scoppia il caso: “Mietteme pur’a me int’a lista d’a salute sinò ce ntusscamm ‘o Natale……I t’appizz ‘a furchetta n’capa oì” al che il padre propone “live a me e miett a iss… ” Ma tutto si aggiusterà. Ho saltellato qua e la per la commedia che dura però tre atti, di cui l’ultimo è il drammatico, ma sempre fra virgolette perchè con Eduardo non hai mai il tempo di rilassare le mascelle…

 

Nel terzo atto c’è la batosta che colpisce Lucariello, il quale si trova di fronte a quello che tutti gli avevano tenuto nascosto, il tradimento della figlia Ninuccia, e lo scontro tra i due pretendenti: il marito e Vittorio Elia. Si sa che i finali tristi non piacciono molto, ma naturalmente dipende dalle opere, e poi il dramma e la risata mescolate, hanno sempre fatto parte della cultura teatrale napoletana. Dicevo finale triste perchè, ormai Lucariello è costretto a letto da un ictus ed è mezzo paralizzato.

 

Natale in casa Cupiello - "Te piace 'o presepe?" - "...si"Il suo unico pensiero e desiderio, è rivedere “Niculino” e farlo riappacificare con sua figlia. Ma qualcosa però è cambiato, lui sta molto male ed il dottore non ha dato speranze a zio Pasqualino “fate forza alle donne…” lui lo capisce e se ne vuole accertare con la prova che reputa più sicura: chiama suo figlio Tommasino e per l’ultima volta fa la sua domanda: “Te piace ‘o presepe?” e stavolta non può che rispondere……“Si”.

 

 

Fine

 

E’ un pezzo storico della cultura artistica napoletana ed italiana, non può mancare in nessuna videoteca, un consiglio: Non far passare Natale senza averla vista, ha sicuramente un atmosfera più affascinante in quei giorni.

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