Ricomincio da tre - Testata

Ricomincio da tre

Ricomincio da tre - locandina

Regia: Massimo Troisi

Anno: 1981

Interpreti: Massimo Troisi, Lello Arena, Cloris Brosca, Fiorenza Marchegiani, Marco Messeri

Link IMDB: Ricomincio da tre

 

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Ricomincio da tre Trama

Ricomincio da tre - Gaetanooo Gaetaaa“Gaetanooo! Gaetaaà…” Inizia cosi: Ricomincio da tre, con Lello Arena che chiama a squarciagola Gaetano (Massimo Troisi) Fra i palazzi puntellati, di una Napoli appena ferita dal terremoto. Gaetano, 26 anni intrappolato in una città che non gli offre stimoli e prospettive decide di “emigrare” andando a firenze da suo zio Antonio…

 

 

Vado a Firenze

Ricomincio da tre - chi parte sa da che cosa fugge ma non sa che cosa cerca...“N’ata volta Firenze n’ata volta zio Antonio e pò nun part maje!” – incalza Lello – “Se te dico che parto parto! basta me sò scucciato… ricomincio da tre”“Da zero!” – osserva Lello –  “Nossignore da tre! Cioè tre cose me sò riuscite ind’a vita e adda lassà pure chelle…”“Attento Gaetà, chi parte sa da che cosa fugge ma non sa che cosa cerca..” – “Azz è bella!, l’e fatte tu?” – “Si” – risponde orgoglioso Lello.

 

Già, Gaetano stava partendo lasciandosi tutto alle spalle, lasciava suo padre nell’eterna attesa di un miracolo che gli facesse ricrescere una mano… “Ma chillo perciò si sta cuncentrando pecchè ‘o miracolo è difficile!” – osserva Lello – “Ma statte zitto, ma quanno mai, ce sta ‘o miracolo facile e ‘o miracolo difficile?”

Il suicida

Ricomincio da tre - L'autostopLasciando in sospeso questo miracolo, la mattina seguente Gaetano prende un passaggio sull’autostrada: Direzione Firenze. Il generoso autista (Michele Mirabella) si rivela però essere un depresso con tendenze suicide! Che ha deciso di farla finita proprio con un incidente d’auto.

 

 

Ricomincio da tre - il passaggio dal suicidaGaetano capito ciò inizia ad agitarsi “Andate piano…”“Ma, voi dite che se ne accorgerebbero?” – chiede ansioso l’autista, preoccupato da eventuali punizioni divine – “Si loro sempre se ne accorgono!… sarebbe peccato mortale, l’inferno!” “No no, io adesso ho bisogno di un po’ di paradiso”. E cosi, si lascia accompagnare da Gaetano al centro di igiene mentale di Firenze, dove lavora Marta.

 

 

Lei gli piace

Ricomincio da tre - Gaetano conosce MartaGaetano scambia due parole con lei, già in evidente imbarazzo, come gli capita di solito, essendo un introverso ed un timido, ma si vede che l’ha colpito. Dopo raggiunge finalmente la casa di zio Antonio, che in realtà non si sa dove sia, non è più tornato dalla moglie e non se ne capisce il motivo. Quindi Gaetano raggiunge sua zia, che in quel momento ha ricevuto la visita di Frankie, presumibilmente un mormone americano che porta per le case della gente:

 

Ricomincio da tre - La zia e Frankie“La parola” “Lui sempre questo dice, la parola risolve tutt cose!” – dice convinta la zia rivolgendosi a Gaetano, che incuriosito chiede: “Cioè, ma quale parola..?” – “eh… la parola che…. ma quale parola Frankie?”“La parola in senso di dialogo!” – puntualizza Frankie con un marcato accento americano. “Esatto” – riparte la zia – “nel senso di dialogo; oggi parlamm poco, l’incomunicabilità l’isolamento ma quanno maje! Ce steva San Francesco che parlava cull’animale, e nuje manco cristian’e cristian riuscimme a parlà!…Nun è vero Frankie?”.

 

Secondo incontro

Dopo di che Frankie e Gaetano vanno via insieme discutendo del più e del meno, quando Gaetano nota Marta, l’infermiera conosciuta la mattina. Non sapendo come fare per parlarci gli viene la brillante idea, di fare di corsa il giro dell’isolato per incontrarla di fronte e chiederle: “Ciao come stai?” – e cosi fa, solo che una volta finito il giro e trovatasi di fronte la ragazza, non riesce più a parlare per la fatica! “Ehi ciao!” – lo saluta Marta – “che ci fai da queste parti, ma… tu non sai nemmeno come mi chiamo, ciao io sono Marta e tu?”

Ricomincio da tre - Senza fiato con MartaLui piegato letteralmente dal dolore mormora uno stentato… “aetano..” – “come?” – “Gaetano!” – e fatte duramente le presentazioni, Marta gli chiede di accompagnarla a casa.

 

Una volta arrivati fra l’imbarazzo perenne di Gaetano e la curiosità di Marta si arriva alla fatidica domanda: “Senti, ma perchè sei venuto via da Napoli?” – E Gaetano… “Ma sai, cioè in fondo in fondo.. chi parte sa da che cosa fugge, ma non sa che cosa cerca…” – Marta con una risata spontanea gli risponde – “Ma che fai, parli con le frasi degli altri?” – La cosa pare strana a Gaetano – “Ma che conosci a Lello tu?” – “E chi è Lello?” – “no scusa… la frase che ho detto…” – “è di Montaigne!” – risponde pronta Marta – infatti, Lello aveva usato una frase non sua facendo credere il contrario a Gaetano che ne ricava una magra figura.

San Francesco

La mattina seguente, Gaetano dovrebbe andare in gita per le Abbazie con Frankie, ma il forte sonno e la presenza di molti anziani, lo fanno desistere davanti al pullman. Frankie cerca di convincerlo richiamando la parabola di San Francesco che parlava agli uccelli, e Gaetano: “No Frankie aggie pazienza di nuovo sta storia di San Francesco che parlava agli uccelli? ma stava sempe ind’e recchie ‘e sti povere bestie… secondo me, per colpa di San Francesco è nata la migrazione degli uccelli…”  

Ricomincio da tre - Ma qui non stava mia zia?Quindi torna a casa dove trova una sorpresa… Alla porta si presenta un uomo che non è certo sua zia, e lui stranito chiede: “Cioè… ma qui non stava mia zia?” “Quando?” risponde l’uomo “fino a stammatina proprio…” – “a la signora Tortora è sua zia? prego prego si accomodi, sua zia tornerà a momenti”- e lo fa entrare. La situazione è chiara, sua zia aveva un amante, ma l’uomo cerca di giustificare lui e la zia: “lei non deve giudicare dalle apparenze, lei ha letto Cooper? sa che cosa dice Cooper?”

Gaetano non sapeva neanche chi fosse quindi risponde: “Cooper… ha scritto tante cose Cooper, non una…” – “La comparsa dell’amore è sovvertitrice di ogni buon ordinamento sociale della nostra vita… Questo ha detto Cooper, ed è quello che è successo a noi” – Gaetano, capita la situazione decide di togliere il disturbo, e va a stare da Frankie, il quale cerca di coinvolgerlo nella missione di portare “la parola” per le case della gente. Un po’ a fatica convince Gaetano a seguirlo a casa della signora Ida.

 

Robertino

Ricomincio da tre - RobertinoLa signora Ida ha un figlio di nome Robertino, un uomo sui 35 anni, completamente traviato e succube della madre autoritaria e bigotta. Ad un certo punto Gaetano e Robertino restano soli in salotto, e siccome si era parlato poco prima di sesso e dei giovani che non hanno nessun limite, Robertino chiede a Gaetano: “Ma quand’è che si capisce questo limite…” – e Gaetano: “Il limite del…? allora, prima di tutto devi partire dalla resistenza umana… mai più di cinque… tu sei diplomato?” – “si!” – “…mai più di quattro!”.

 

Ricomincio da tre - Robè tu ti devi salvareAlla fine Robertino sembra aver capito ed è soddisfatto ma Gaetano non riesce più a stare zitto e gli dice: “Robbè… Robbè qua non ci sta nessun limite… tu devi uscire da qua dentro ti devi salvare, chiste tanne chiuso ind’a stu museo ccà…” – “ma mammina dice che io ho i complessi nella testa” – “ma quali complessi tu tieni un’orchestra intera n’capa Robbè…” alla fine Robertino sentendosi pressato da Gaetano inizia a chiamare “Mammina!…Mammina” e Gaetano: “Aspetta je ‘o ddico pe tte Robbè a me che me ne ‘mporta…” – “Mammina!” – “Robbè….” – “Mammina!” – “..ma vafanculo tu e mammina…” e va via sbattendo la porta. Il giorno dopo riceve la chiamata di Lello, che a sorpresa gli comunica di essere a Firenze.

 

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L’albergo

Ricomincio da tre - Lello a FirenzeLello però, trova la situazione un pò ingarbugliata, e non sa dove andare a dormire, Gaetano gli fa notare che… “eravamo rimasti che mi chiamavi, mi faceve na’ telefonata e ti diceve chelle ch’era successo dalla zia ‘e cose” – “E nun t’aggie chiamato dieci juorne fa?”- “Azz dieci juorno fa nè Lè, comme si avessi ditto ajere, e pò pure si mi chiamavi ajere, e stava tutto a posto, miette ca’ scenneve abbasc’e mi rapivano, tu viene nun me truove è colpa mia?” Lo ammonisce Gaetano. “ah allora si pure stava tutte cose a posto, aveva ascennere a tutt’e stazione a telefonare… pronto guardate che io sto salendo, per caso l’avessero rapito a Gaetano?” – risponde Lello.

 

E poi preoccupato per la spesa imprevista continua: “Intanto mo’ vatte a truà n’albergo, na pensione chissà quanto me vene a custà” – “Nun te preoccupà, conosco n’albergo cca vicino” lo rassicura Gaetano. Poi ricorda una cosa: “ah a proposito, cumm’era chella frase… chi parte sa da che cosa fugge… l’e fatte tu?” Lello fa di si con un timido cenno della testa e Gaetano, facendo finta di sputargli dice: “m’e fatte fa chella figura e merda m’è fatt fa…”

Ricomincio da tre - in biciE cosi vanno alla ricerca di un albergo, Lello era stanco costringe Gaetano a portarlo sulla bici (perchè lui non ci sa andare)  promettendogli che: “Me faccio liggiero liggiero…” fanno il giro degli alberghi ma non gliene va bene nessuno e Gaetano si lamenta: “Tu si troppo difficoltoso, uno è troppo stretto uno è troppo largo, uno settemila lire… ma quanto ‘o vulisse pagà n’albergo?” – “Prima di tutto je nun vulesse pagà proprio niente perchè, quando un amico ti chiama e dice: vieeeeni a Firenze non ti preoccupare, ci penso io… uno se fa i conti suoi e settemila lire pure so’ settemila lire”

Pletorico

Ricomincio da tre - Il dottore tedescoArriva la sera e Lello non è riuscito a trovare una sistemazione che lo soddisfi, Gaetano deve vedere Marta quindi lascia solo l’amico che però non sa andare in bicicletta. Infatti tornato a casa, riceve la notizia di Lello finito all’ospedale  per un incidente con la bicicletta appunto! In tutta fretta lo raggiunge e chiede notizie al medico, che con aria leggermente intimidatoria gli dice: “Lei è amico del signor Sodano?” – “si” – “si tratta di un lievissimo shock, lo abbiamo visitato con più attenzione solo perchè il suo amico è abbastanza pletorico, no?” Gaetano che ignora il significato della parola risponde: “Mah… pletorico… lui è un bravo ragazzo! Solo che, sa, è giovane e allora ogni tanto se mette a ffà ‘o pletorico…”.

 

Trovato l’amico e rassicurato sulle sue condizioni, va all’appuntamento con Marta, alla fine della serata lei gli chiede se si vuol fermare a dormire a casa sua, e Gaetano timidamente accetta, e quasi incredulo si spoglia e s’infila a letto. Quando Marta esce dal bagno lui si finge già addormentato, al che lei stizzita spegne la luce e si mette giù. Gaetano, cosciente di essere a letto con una donna, tenta di toccarla, ma proprio non ci riesce, lei se ne accorge e dice: “E’ perchè non hai fiducia in te stesso…” Lui chiude subito gli occhi, lei si gira e lo bacia, quando si staccano l’unica cosa che riesce a dire è: “Però prima, dormivo veramente, giuro”.

La gente “normale”

Ricomincio da tre - Lello a casa di MartaLa mattina seguente Lello va a trovare Gaetano a casa di Marta, ed inizia a toccare tutto! facendo arrabbiare Gaetano che gli ricorda che non è in casa sua.

Lello, si è stancato di pagare la stanza d’albergo “Settemila lire!” e chiede all’amico di poterlo sistemare da qualche parte, Gaetano gli propone di andare a dormire dove lavora Marta (in manicomio) e Lello… “Ah, va bene, ma che lavoro fa?” – “Niente è nu posto… ccà vicino, addò ce sta tutta gente normale… solo che ogni tanto…” – quando Lello capisce… “Ma vattenne, e je mò pà settemilalire me ne vac’a durmì miezzo a gente <<normale>>!”

 

Gli scrittori sono bugiardi

Ricomincio da tre - Dante a Beatrice la conosceva veramenteMarta sta scrivendo un libro, che parla di un adolescente e la sua scoperta del sesso con una donna matura, Lello sentendone alcuni versi dice: “Voi scrittori siete tutti bugiardi!, dite che inventate le cose e invece, non inventate niente… Ma pecchè, Dante a Beatrice, non la conosceva veramente? E Leopardi?  Leopardi a Silvia la conosceva veramente e allora…” – Gaetano ferito , lo rimprovera ma ormai il dubbio ce l’ha. Infatti una notte, a letto chiede a Marta se l’ha mai tradito, e lei: – “Si” – .

 

 

Ricomincio da tre - allo specchioLui riceve un colpo al cuore ma fa finta di niente, si alza e va in bagno, dove ha una lunga discussione con lo specchio. Il giorno dopo deve tornare a Napoli, per il matrimonio di sua sorella, dove trova le solite cose, il padre che gli spiega che ha capito come lavorano gli angeli che gli faranno ricrescere la mano ecc.

Al suo ritorno riceve una notizia scioccante: “Sono incinta!” Gli dice Marta, lui inizia ad entusiasmarsi ma lei… “Aspetta, è che non sono sicurissima che sia tuo!” – “Ma come… e di chi è? Il ragazzo del romanzo?” – “si” – “E chi ci’o dice mò a Lello… chillo me l’aveva pure detto, Dante , Beatrice, solo io nun avevo capito niente! Ma comme puttesse fa a sapè ca stu figlio è ‘o mio?” – “Basta che aspetti che cresca, se assomiglia a uno stronzo allora è figlio tuo!” Risponde Marta.

 

Ma-ssi-mi-li-a-no

Ricomincio da tre - Ma-ssi-mi-li-a-no!Comunque fra molti dubbi Gaetano inizia ad abituarsi all’idea e chiede. “Ma mettiamo che… cioè se si decide cà… cioè, comme ‘o chiammassimo?” Marta rincuorata risponde “Mah, io non ci avevo pensato; Massimiliano!” – “no no no! cioè se si decide cà… io avevo pensato Ugo, cosi viene più educato”.. – “Ma perchè Massimiliano?” – No, Massimiliano viene scostumato! Io sento a volte per esempio, ‘a creatura sta vicino ‘a mamma, s’alluntana e a mamma ‘o chiama: Ma-ssi-mi-li-a-no! Chillo ‘o guaglione chissà addò sta che sta facenno, invece Ugo, appena se move a mamma: Ugo! e nun se pò alluntanà pecchè Ugo! Nun tene ‘o tiempo, al massimo ‘o putimme chiammà Ciro, nu poco cchiù luongo, giusto pè nun ‘o fa venì troppo represso, almeno Ciro tene ‘o tiempo ‘e piglià nu poco d’aria…”

 

Fine
Note: Splendide le musiche di Pino Daniele, che ha conosciuto poco prima di fare questo film.  Film costato pochissimo e realizzato fra Napoli e Firenze tra il ’80 e ’81.

 

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