Biografia Pino Daniele

Pino DanieleGiuseppe Daniele, nasce a Napoli il 19 marzo 1955, in un sottoscala di “Vico foglie a Santa Chiara”. E’ il primo di sei figli, ma lui vivrà con due zie: Lia e Bianca, anche per problemi economici dei suoi genitori. Le zie lo accudiscono e lo avviano allo studio. Da ragazzino Pino conosce Salvatore Battaglia, che gli farà amare la musica di “Elvis Presley”, e con il quale inizierà a suonare a livello dilettantistico, ed a formare i primissimi gruppetti musicali. Mentre frequenta l’istituto Diaz di ragioneria, conosce Gino Giglio con il quale condividerà la passione musicale per i gruppi dell’epoca, e con cui più tardi, insieme ad altri formerà il primo gruppo “serio” chiamato “New jet”.

Erano gli anni delle proteste e degli scioperi, e Pino cominciava a respirare, assorbire ed assimilare quell’aria, mentre si perfezionava musicalmente. Diplomatosi, decide di fare musica e basta! Così si dedica interamente alla sua chitarra prima da autodidatta e poi a scuola. Nel1977 esordisce con il primo album: “Terra mia”, pubblicato dalla EMI, il disco sarà l’inizio  di un percorso musicale straordinario, con la voglia di uscire allo scoperto, di protestare, di rivendicare, il tutto in una fusione di rock, blues e jazz che Pino ha ormai nelle vene. Nello stesso anno si sposerà. Dopo due anni pubblica l’album omonimo: “Pino Daniele”, che contiene “Je sò pazzo”, pezzo con il quale partecipa al festivalbar. L’anno dopo, nel 1980 Pino Daniele si avvia verso la consacrazione di pubblico e critica, pubblicando “Nero a metà” segiuto nell’ ’81 da “Vai mò”.

Pino Daniele e James Senese

I due album che si potrebbero indicare come i migliori,  non solo suoi, ma di tutto quel movimento di protesta musicale dell’epoca, di cui ormai lui era un caposaldo. Napoli pullula di artisti come Pino in quegli anni, con nomi quali: “James Senese”, “Tony Esposito”, “Rosario Jermano”. Tutta gente con cui lui aveva condiviso anche l’esperienza di “Napoli centrale”, un gruppo capeggiato da “James Senese con il quale Pino stringerà una forte amicizia e collaborazione, (nonostante la divisione del gruppo) e dal quale imparerà un pò di quella fusione musicale,fatta di America, Africa e mediterraneo. James, parteciperà con il suo magico sassofono a “Nero a metà” e “Vai mò”. 1982, è “Bella’mbriana” disco che segue assolutamente la tendenza dei precedenti. Nell’ ’83 Pino viene invitato ad un festival musicale a Cuba, e da quell’esperienza nasce nel 1984 “Musicante”, seguito da:”Ferryboat” dell’ ’85, al quale partecipa “Gato Barbieri”.

Nel corso di questi tre anni: ’82-’85, Pino Daniele si arricchisce di esperienze e riconoscimenti importanti: Partecipa al festival di “Montreaux”, fa un concerto a Parigi, un altro in Canada, incontra “Ritchie Evans” partecipando a un suo album: “Common ground”, contenente “Gay cavalier”. Nel 1984 incide un album live. “Sciò”, che è il sunto di tutte queste esperienze e registrazioni europee e mondiali. Sempre dalle esperienze francesi nasce nel 1987: “Bonne soirée”.

Pino Daniele 1987

Nello stesso anno Pino scrive le musiche per il film di “Massimo Troisi”: “Le vie del signore sono finite”, contenente “Qualcosa arriverà”,con la conseguente pubblicazione dell’album. Nel 1980 Pino Daniele aveva già scritto le musiche per il primo film di Troisi: “Ricomincio da tre”. Nel 1988 esce. “Schizzechea with love” grazie al quale vincerà il premio “Tenco”. Nell’ ’89 pubblica “Mascalzone latino” con “Anna verrà” dedicata ad Anna Magnani.  Nello stesso periodo purtroppo Pino ha un infarto, con conseguente operazione. Ne subisce un contraccolpo rimanendo inattivo per qualche tempo. Fra i molti amici che gli sono vicino ci sono:”Massimo Troisi” e “Massimo Ranieri”.

A poco a poco ritorna la voglia di scrivere, cosi Massimo Troisi gli propone di scrivere la colonna sonora per il suo nuovo film: “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, Lui accetta e pubblica dopo “Sotto ‘o sole” contenente “Quando”. Nel 1991 esce “Un uomo in blues”, seguito nel ’92 da: “Che Dio ti benedica” al quale partecipa “Chick Corea”. Dopo tre anni scrive: “Non calpestare i fiori nel deserto” al quale prendono parte: “Irene Grandi” e “Jovanotti”.

Nel 1997 pubblica: “Dimmi cosa succede sulla terra” con la collaborazione di “Giorgia”, “Noà” ed “Almamegretta”. Il suo è uno stile ormai molto diverso da quello degli esordi, più tenue ed arabeggiante. Anche la sua voce è cambiata, diventando più chiara, e non si saprà mai se lui in: “Alleria” già presagiva questo mutamento dicendo: “Passa ‘o tiempo e che fà, se la mia voce cambierà…” nel 1998 c’è. “Yes i know my way” al quale partecipa “Jim Kerr” dei Simple minds.

Nel ’99 pubblica “Come un gelato all’equatore”, ed ormai il suo tema principale è l’amore! l’amore per la sua nuova compagna, che gli darà un’altra figlia: Sara, (Pino aveva già avuto dei figli dal suo primo matrimonio) alla quale dedicherà una canzone nel suo album del 2001: “Medina”. Nel 2002 ecco “Concerto”. Poi una nuova esplorazione musicale fatta di cori, canti gregoriani e fiati con “Passi d’autore” del 2004.  “Iguana cafe” del 2005, da lui stesso sottolineato “latin blues e melodie”.  I successivi album esplorano sempre melodie differenti ma con tema principale l’amore.

La sera del 4 gennaio 2015, Pino Daniele, da tempo sofferente per problemi al cuore, ha un infarto nella sua casa in Toscana. Trasportato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, il cantautore è stato dichiarato morto alle ore 22:45.

Nello stesso anno esce una raccolta denominata “Tracce di libertà”, contenente vari pezzi inediti, demo e registrazioni fatte in casa agli esordi.

A Napoli la sera del 6 gennaio 2016, circa 100.000 persone in Piazza Plebiscito lo ricordano cantando le sue canzoni.


Pino Daniele 

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