Totò a colori - testata

Totò a colori

Totò a colori - locandina

 

 

Regia: Steno

Anno: 1952

Interpreti: Totò, Mario Castellani, Franca Valeri, Virgilio Riento, Luigi Pavese, Galeazzo Benti

IMDB: link

 

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Totò a colori trama

Totò a colori - Genio della mosicaAntonio Scannagatti (Totò) è un compositore dilettante, in perenne attesa di un segno da Discordi, o da Zozzogno (Sonzogni) come li chiama lui, editori di Milano. Vive con sua sorella e suo cognato, che per colpa sua è diventato nevrastenico, infatti ogni mattina Antonio lo sveglia con le sue composizioni.

 

 

 

Joe Pellecchia

In occasione dell’arrivo a Caianiello, di un paesano emigrato in America, tale Joe Pellecchia, il sindaco è costretto a chiamare Antonio a dirigere la banda in piazza, perchè il vecchio maestro ha avuto una paralisi.

Lui si sente offeso e non vorrebbe accettare, ma il nipote del sindaco gli fa credere di avere la fidanzata che è la segretaria di Discordi di Milano, così lui accetta, pensando ad’una raccomandazione. Arriva l’americano, ma Antonio, la combina grossa. L’americano infatti vorrebbe fare un discorso e aspetta che Antonio finisca di suonare, ma lui non finirà mai, tanto che dopo un po’ l’americano si innervosisce e va via. Ovviamente sono tutti furiosi con Antonio, dal sindaco al cognato ma a lui non importa.

Capri

Totò a colori - a CapriIl giorno seguente  si reca a Capri, per parlare col nipote del sindaco e soprattutto con la sua fidanzata, che crede la segretaria di Discordi. A Capri li trova a casa di una certa Giulia Sofia, ricca e proprietaria di una villa nella quale loro, ed i loro amici piuttosto eccentrici, sono ospiti. Ma Giulia Sofia è stufa di Capri e vorrebbe andare in montagna. Per farla desistere, il nipote del sindaco e la sua fidanzata pensano  di far passare Antonio per un ricco rampollo in giro per il mondo e lo presentano come Pupetto Montmartre di Champs Elysées. Così destano la curiosità di Giulia Sofia che decide di rimanere  Capri.

Dopo aver fatto un po’ di conversazione nelle nuove vesti di ricco fricchettone, viene spaventato da un quadro, un’imitazione di Picasso col volto deformato. L’autore del quadro è uno degli ospiti e gli si avvicina quasi contento che si sia spaventato di fronte al suo quadro. Si presenta ad Antonio e gli dice di essere l’autore del quadro e Antonio decide di premiarlo.

“A me, una sedia ed un tovagliolo” – dice agli ospiti presenti che pensano tutti ad un gioco. Fa sedere il pittore e gli copre un occhio lasciando libero l’altro, poi chiede ad un ospite di tenere l’occhio del pittore bene aperto con le dita sulle palpebre e gli sputa nell’occhio!!

Antonio dopo qualche ora è stufo di tutti questi personaggi e pretende che gli si faccia la raccomandazione. Quindi la ragazza fa finta di chiamare Milano, ed Antonio convinto che ormai Discordi l’aspetti, parte per la gloria.

Si parte per Milano

Totò a colori - In trenoIn treno succede di tutto. Il controllore rivolgendosi ad Antonio gli dice: “Lei ha sbagliato scompartimento” Ed Antonio gli risponde: “Guardi che io ho il biglietto per questo carrozzone qui..” – “Allora, lei ha il biglietto per il vagon lits?” – “No! ho il biglietto per qui!” – “Appunto, se lei ha il biglietto per qui, allora ha il biglietto per il vagon lits” – “Ma se le sto dicendo che ho il biglietto per qui, perchè mi vuol mandare li??” Poi tutto si chiarisce e si parte.

Antonio dividerà lo scompartimento con un onorevole, che lui dalla faccia reputa un ladro. L’Onorevole per rompere il ghiaccio decide di presentarsi: “Sono l’onorevole Cosimo Trombetta” – “Trombetta, Trombetta.. questo nome non mi è nuovo, io ho conosciuto anche suo padre sa?” – Gli risponde Antonio – “Beh non mi meraviglia, mio padre è talmente conosciuto..” – “si, chi è che non conosce quel trombone di suo padre!”

“Ma siete in equivoco” gli risponde l’altro “Avete detto trombone, ma se io faccio Trombetta è ovvio che anche mio padre faccia Trombetta?” – “Lo so, ma alle volte sa…” – “No no, Trombetta il padre Trombetta il figlio…” – “Va bè, a prescindere”. Poi continua l’onorevole: “Viceversa mia sorella…” – “Fa trombone!” Risponde Antonio “No ma che trombone!” – “Si, fa trombone!” – “Ma che ne volete sapere voi..” – “Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo, le basti questo..”

Trombetta in Bocca

Totò a colori - trombetta in boccaIntanto Antonio continua a toccare l’onorevole dappertutto “Ma che c’entra, e poi mia sorella non è mai stata a Cuneo” – “Ma non vuol dire fa trombone” – “Ma nossignore fa Trombetta!” – “Va bè, va bè”. “O meglio, faceva Trombetta..” – “Ooooh, ci siamo, ci sei cascato, fa trombone” – “Ma no, mi lasci spiegare, faceva Trombetta da signorina, adesso che ha sposato un bocca, fa Trombetta in Bocca!” – “Oh bella e per forza!” – “Cosa?” – “La trombetta dove la vuole mettere? In bocca, hai mai visto qualcuno con la trombetta da un altra parte” – “Ma che c’entra! Non è che mia sorella si mette la trombetta in bocca” – “Se la mette! Si lasci servire da me, se la mette! Anche a Cuneo i trombettieri si mettevano la trombetta in bocca, glielo dico io! Io sono un uomo di mondo! Se la mette e non si fa vedere da lei!!”.

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L’ostetrico

Totò a colori - lo starnutoDopo una pausa.. starnuto, sempre Antonio chiede: “Oh e, che mestiere fai?” – “Sentite vi ho pregato, non mi posso sentir toccare!” – “no dico tu tu, che mestiere fai?” – “Ho ben capito, questo tu!” – “Lascia fare io non ci tengo, sono democratico!” – “Eh ma ci tengo io! E poi per vostra norma io non faccio nessun mestiere” – “Disoccupato?” – “No ma che disoccupato! Esercito una professione” – “Maresciallo?” – “Ma che maresciallo! Esercito una professione!!” – “Ho capito ho capito”. – “O per meglio dire, la esercitavo, io prima facevo l’ostetrico..” – “Che faceva?” – “L’ostetrico!” – “Beh si capisce” – “Si capisce che cosa?” – “Beh con le ostriche si guadagna poco” – “No ma che ha capito?” 

Totò a colori - parli come badiMa lui continua… “Fatti na bella cassetta con le sigarette americane, si guadagna la grana!” – E continua a toccarlo – “Sentite, io non ho voglia di scherzare! state fermo con queste mani!!” – e Antonio sbotta: “Oooh, e basta perbacco, ha capito? E stia a posto con le mani!” (dopo che lui ha toccato l’onorevole dappertutto!) “Ogni limite ha una pazienza lo sa? S’informi se non lo sa.” E l’onorevole: “Ma avete una gran faccia tosta!”“Oh oh, parli come badi sa? Non offenda!”“Ma badate come parlate voi!”

Ma mi faccia il piacere

Totò a colori - Ma mi faccia il piacere!Poi Antonio spudoratamente: “Lei mi sta toccando da tre ore!! E io sono stufo di sentire questa mani addosso! Appiccicose” – l’Onorevole: – “Cooome mani addosso!?! Cooome appiccicose!?! Siete voi che mi state toccando! No io” – “E va bene io tocco, ma lei perché mi fa il ritocco?” – “Ma che ritocco! Sentite, io ne ho fin sopra i capelli, tra le altre cose avete il benedetto dono di non capire niente! E mezz’ora che stiamo parlando e non avete ancora capito chi sono io! Io sono l’onorevole Cosimo Trombetta!” – “Chi siete voi?” – “L’onorevole!!” -“Ma chi? – “Io!” – “Ma mi faccia il piacere!” Dice Antonio dandogli uno spintone, e ridendo a crepapelle “L’onorevole hi hi, onorevole? Ndranghete!”.

 

Totò a colori - sistemate le valigiePoco dopo arrivano gli altri bagagli dell’onorevole, e lui chiede ad Antonio di sistemarli.. “Ma dove li mettiamo siamo già costretti…” – “Ma che costretti, li sistemi da qualche parte” Cosi  Antonio li sistema… buttandoli fuori dal finestrino.

 

 

 

L’intrusa

Totò a colori - la donna sconosciutaSubito dopo una donna entra sconvolta nel loro scompartimento, racconta loro che è inseguita da un uomo violento e sanguinario e li convince ad ospitarla. Ora però c’è il problema letto: “Sentite qui non è mica semplice, noi siamo tre, i letti sono due” Dice l’onorevole ad Antonio sottovoce – “E’ vero, tre e due cinque, no cinque meno tre due! Avanzerebbe un letto..” – “Ma che state dicendo, avanza una persona, qui ci vorrebbe un idea…” – e Antonio:  “Beh io una c’e l’avrei… c’è a chi piace e a chi non piace, a me piace! Si potrebbe fare cosi, adesso è mezzanotte, noi saremo a Milano alle dieci, dieci ore. 

 

Si potrebbero dividere questa dieci ore in due: Le prime cinque ore lei starebbe nel letto di sopra e io e la signora, pazienza, ci arrangeremo nel letto di sotto. Viceversa le seconde cinque ore, lei passerebbe nel letto di sotto, e io e la signora… nel letto di sopra” – “Ma faccia la cortesia!” Gli risponde seccato l’onorevole.

Totò a colori - l'onorevole allontanato dai ferrovieriLa donna si rivelerà poi una ladra, che appena addormentati li deruba e scappa via. Antonio, accortosi del furto dei franchi svizzeri, accusa subito l’Onorevole (che essendo stato derubato a sua volta non ha più i documenti per dimostrare le sue generalità) dandogli del ladro, schiaffeggiandolo e facendolo allontanare dai ferrovieri.

 

 

 

Alla Scala

Arrivato a Milano si presenta subito nell’ufficio dell’editore Discordi, ed iniziano gli equivoci.  L’editore lo scambia per l’infermiere che stava aspettando. “L’editore Discordi? ha ricevuto la mia telefonata?” – “Si la stavo aspettando” risponde l’editore, che ovviamente si riferiva all’infermiere. Ma Antonio felice prosegue: “Oh gioia, allora significa che le piace la mia opera!” – “No un momento, prima ci vuole una prova. Lei ha una buona mano? ” – “Io non ho una mano ho una piuma” – risponde Antonio, e prosegue: “allora a quando la prima?” – “beh se la prova va bene anche stasera stessa” – “Benissimo! e dove la facciamo? la Scala va bene?” – Discordi è un po’ confuso e non capisce cosa centri una scala con l’iniezione ma lo asseconda.

Totò a colori - la scalaNel frattempo è giunto a Milano anche il cognato di Antonio, che vorrebbe recuperare i franchi che gli aveva sottratto, e sentendolo parlare con l’editore di Opera e di Scala, pensa che Antonio abbia avuto davvero successo e decide di perdonarlo. In realtà era tutto un equivoco, Discordi parlava di iniezioni e Antonio di musica.

 

 

Totò a colori - ma lei è Discordi o Zozzogno?Così, quando rientra nell’ufficio trova Discordi sulla scala coi pantaloni abbassati e comincia ad insultarlo per l’affronto. “E lei si mette così per ascoltare la mia opera? ma lei è Discordi o Zozzogno? perchè solo un Zozzogno si farebbe trovare così!”

 

 

Il cigno

Antonio esce dall’ufficio e non dice niente a suo cognato, che crede ancora che stanno per andare alla Scala per la prima. Ma Antonio non lo porta a al grande teatro, bensì in un teatrino di marionette. Quando il cognato capisce che è tutta una farsa e che l’ha preso in giro, tira fuori un coltello e decide di ammazzarlo, rincorrendolo per le quinte, ma il delitto non avverrà. Nel frattempo, Discordi trova fra le carte in ufficio, l’opera di Antonio, e ne rimane estasiato. Cosi, stavolta davvero, Antonio ha un grande successo, e viene battezzato definitivamente: Il cigno.

 

Totò a colori - l'Onorevole riconosce AntonioNel suo paese, Caianiello, decidono di dedicargli la piazza principale, con addirittura un onorevole che leverà il drappo. Indovinate un po’ chi è l’onorevole? Si, è lui, Cosimo Trombetta. Appena vede il maestro, Trombetta viene preso da una crisi di nervi e comincia ad inseguirlo per tutto il paese con gli occhi pieni di rabbia, con la folla che lo tiene.
Questa è la storia di Antonio Scannagatti, un genio della mosica.

Fine

 

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