Totò I due Marescialli

I due marescialli

Locandina I due marescialli

Regia: Sergio Corbucci

Anno: 1961

Intepreti: Totò, Vittorio, De Sica, Gianni Agus

 

 

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I due marescialli trama

Siamo negli anni della seconda guerra mondiale, Antonio Capurro (Totò) è uno che si arrangia facendo il ladro, mentre il maresciallo dei carabinieri Vittorio Cotone (Vittorio De Sica) Gli da la caccia da molto. Una sera lo becca in stazione mentre ruba una valigia, vestito da prete e lo arresta, ma subito dopo c’è un bombardamento che scuote la stazione, Antonio ne approfitta e scambia i vestiti col maresciallo, che è svenuto. Cosi, lui si finge un carabiniere, mentre l’altro viene scambiato per un prete, e viene portato svenuto in una chiesa.

Credere, obbedire, combattere

I tedeschi, stanno fucilando tutti i carabinieri, perchè fedeli al Re (che nel frattempo è scappato dall’Italia) a  meno che non collaborino con loro e i fascisti. Antonio naturalmente risponde con un… “Aderisco incondizionatamente!” collabora pienamente per salvarsi la pelle, e viene messo a capo della stazione dei Carabinieri di Scalitto.Gli viene ordinato di arruolare dei Carabinieri ausiliari, e lui ne sceglie uno, un ladro di galline di nome Basilio. Un giorno, durante un controllo della posta in caserma, alla presenza di Basilio e del postino, il Tenente tedesco tiene un discorso alla folla in piazza. Antonio non resiste, e da una finestra della caserma fa una pernacchia nel bel mezzo del discorso del tenente. Immediatamente rientra chiedendo omertà a Basilio e al postino presente.

Il Tenente Kessler entra in caserma ed è su tutte le furie! spiega l’avvenuto al Maresciallo e dice che è avvenuto un fatto gravissimo, e cioè un grosso rumore con la bocca! Antonio risponde stupito e dice che si metterà subito all’opera per trovare il colpevole, anche se ha bisogno dei parametri di questo rumore. E così chiede ai presenti di imitare questo rumore, ma nessuno si avvicina a quello reale. Allora Antonio (che era l’autore della pernacchia originale) si rivolge al Tenente dicendo: “aspetti un attimo, Provi a sentire questa: Signor tenente.. Prrrrrrr!! Si è cosi…! – risponde il Tenente. Benissimo, individuata la pernacchia troveremo il colpevole!

Intanto in paese degli uomini che progettano un attentato contro i tedeschi, vogliono far saltare il ponte. Intanto il Vero maresciallo, confessa a don Nicola di non essere un prete ma un carabiniere, e lui lo fa restare in canonica. Poi gli dicono che un maresciallo, che si chiama Vittorio Cotone (Come lui!) Ha tradito il Re e collabora coi tedeschi, cosi decide di incontrarlo.

Così si reca alla stazione dei carabinieri, e si trova di fronte Antonio Capurro con i suoi vestiti! va su tutte le furie e gli urla che è un ladro e un vigliacco, ma poi si calma, capisce la situazione particolare e chiede ad Antonio di fare il doppio gioco con i tedeschi, lui accetta. Fanno saltare il ponte, ed il tenente Kessler, vuole trovare i colpevoli che sono: Il dottore, l’avvocato e un altro giovane. Si sono nascosti in chiesa, insieme ad un americano e una giovane ebrea. Il vero maresciallo vestito da prete, fa perdere le traccie ai cani, con l’incenso, cosi riescono a fuggire. La mattina seguente Capurro per proteggerli, arruola come ausiliari l’americano e il giovane.

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Nel frattempo arriva da Napoli la fidanzata del maresciallo Cotone (quello vero)Immacolata. Antonio per non far insospettire l’antipatico podestà (Gianni Agus), si finge  il suo fidanzato e dice che lei è incinta e per quello che è scappata di casa e l’ha raggiunto. Cosi è costretto a sposarsi, lui, Antonio, con la fidanzata del vero maresciallo. E chi celebra la funzione? Il finto prete nonchè vero fidanzato di Immacolata! Ragion per cui il matrimonio non sarà valido.

Intanto i tedeschi scoprono l’americano l’ebrea e il giovane attentatore, e se la prendono con Capurro che gli aveva arruolati. Gli chiedono di comandare il plotone per la loro esecuzione, ma lui rifiuta, e confessa al Tenente Kessler, di essere un semplice ladro. Il tenente allora gli dice che sarà fucilato anche lui. Capurro si ricorda di avere un candelotto di dinamite nella scrivania, e con la scusa del corridoio buio, lo da ai tedeschi dicendo che è una candela. Loro lo accendono ed esplode mezza caserma. Per questo gesto viene condannato a morte definitivamente, e il finto prete, fa finta di confessarlo.

Antonio sembra davvero una persona nuova e ravveduta, e sembra accettare di buon grado la cattiva sorte che gli si presenta. Il prete vorrebbe dire la verità ai tedeschi, che è lui il vero maresciallo Vittorio Cotone, ma Capurro non vuole e gli chiede di salvarsi. Prova lo stesso ma nemmeno i tedeschi credono alla sua storia, e portano via Capurro mentre scappano dall’arrivo degli alleati.

Il maresciallo molto dispiaciuto per la sorte di Capurro lo cercherà invano per anni, e ormai lo crede morto. Vent’anni dopo torna a Scalitto, ormai congedato da tempo, e fortemente arrabbiato contro il paese che non ha fatto un monumento per il.. “Povero Antonio!” Mentre urla il suo sdegno, si accorge che un frate dominicano, quatto quatto gli sta rubando la valigia… e lo insegue dicendogli: “Dominicano! Padre Dominicano!… Ma tu sei Capurro! Ti ho riconosciuto, Antonio fermati! io non sono più quello di una volta… ridammi la valigia” – “Fossi matto marescià!” – e si, era proprio lui –  “Antonio, io ti ho cercato per tanto tempo, ti volevo dire che… ti volevo dire che… che si nù fetente!!”

I due marescialli – FINE

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