Uomo e galantuomo

Uomo e galantuomo - locandina
Regia: Eduardo De Filippo
Interpreti: Linda Moretti, Patrizia D’Alessandro, Paolo Graziosi, Luigi De Filippo

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Uomo e galantuomo – trama

Uomo e galantuomoGennaro (Eduardo De Filippo) è a capo di una sgangherata compagnia teatrale detta “la eclettica” perchè come dice lui, sposano parecchi generi. Ora sono ospiti di un albergo, il cui direttore, Don Alberto (Luca De Filippo), gli ha voluto fare il favore di farli esibire. Loro però gli creano non pochi problemi; stendono i panni in terrazza, cucinano in stanza, provocando le lamentele degli altri ospiti. Il direttore Don Alberto, si è messo nei guai, perchè ha una storia con una donna sposata, una certa Bice, la quale ora è incinta.
Lei però, non ha voluto mai dirgli ne dove abita, ne il suo cognome, lui non sa nemmeno che è sposata. Cosi incarica un uomo della compagnia di Gennaro, di seguirla e di riferirgli dove abita. Nel frattempo si crea un equivoco, si presenta in albergo il fratello di Viola, la donna di Gennaro, che va a parlare con Don Alberto, per salvare la sorella da: “Quel morto di fame..” come lo chiama lui. Don Alberto, dato che in precedenza Bice gli aveva parlato di suo fratello, pensa che sia lui ed equivocando tutto dice che lui ama sua sorella e se la vule sposare. Il giovanotto è contentissimo ovviamente, e lo va a dire subito a Viola, la quale subito ci crede e ne rimane lusingata, dandosi delle arie.

 

Ora però si prova lo spettacolo della sera, che dovrebbe essere una tragedia, ma qualche spettatore di passaggio (Si prova nell’atrio dell’albergo) invece di piangere, ride di gusto, provocando il disappunto di Gennaro. Poco dopo ritorna il fratello di Viola, che trovandola ancora assieme a Gennaro va su tutte le furie, l’equivoco con Don Alberto viene chiarito, e Il guappo, vedendosi perso se la prende con Gennaro e comincia ad inseguirlo. Lo insegue fino in camera, dove c’era la caldaia con l’acqua bollente per la pasta, che malauguratamente va a finire tutta sui piedi del povero Gennaro il quale ovviamente si ustiona dolorosamente.

 

Un dottore passando di lì, lo soccorre e gli offre aiuto portandolo in casa sua dove gli medicherà i piedi. Questo dottore, è guarda caso il marito di Bice, L’amante di Don Alberto.
Gennaro ringraziando tantissimo il dottore, inizia a raccontare la sua storia, sono presenti anche Bice e sua madre:

 

“Noi siamo una compagnia teatrale, la eclettica perchè tocchiamo parecchi generi. Per quel poco che si guadagna… Sant’ Antuono!! Sapete, mi vengono le fitte ai piedi, sono delle sciabolate. Dicevo non ci possiamo permettere di andare in trattoria. Ma noi siamo attrezzati.. Je tengo nà buatta…” E gli altri: “Come, cosa?” – “Eh, una scatola di latta, quelle che servono per le acciughe per il tonno. E noi abbiamo tutto: Colapasta, casseruole, tegamino per le uova, abbiamo persino la macchina per le tagliatelle…” Questa storia la racconta ad ogni persona che incontra.

 

Poco dopo, mentre il dottore medica Gennaro nell’altra stanza, e Bice è in giardino, arriva in casa Don Alberto. Il quale saputo dove abita Bice, decide di andare a parlare con sua madre, per chiederle la mano di sua figlia. La madre dopo aver sentito ciò, gli rivela che sua figlia è già sposata, e lui ovviamente non ci crede. Soggiunge Bice, e lui la prega di dire la verità a sua madre, e cioè che è stata la sua amante per tre mesi. Ma Bice nega tutto. Nel frattempo entra il dottore che sente tutto, e furioso chiede spiegazioni. La moglie nega, e Don Alberto vedendosi perso, decide di fingersi pazzo, per salvare se stesso e l’onore di Bice. Cosi inizia a dire cose senza senso, e la farsa gli riesce, ma viene chiamata la polizia.

 

Ad un tratto esce Gennaro dall’altra stanza, con i piedi fasciati. Riconosce Don Alberto e lo saluta. Poi attacca a raccontare al dottore che lui è il direttore dell’albergo che li ospita, e che ha un amante di nome Bice, e che fino alla mattina stava benissimo. Cosi nonostante qualche stentato tentativo di Don Alberto di far tacere Gennaro, al dottore cominciano a venire seri dubbi, che lui non stia fingendo per salvarsi, ed a maggior ragione vorrebbe farlo rinchiudere. Arriva la polizia, e rimasti soli con Gennaro e il commissario, Don Alberto cerca di spiegare la situazione al commissario dicendo che lui non è pazzo e che è l’amante della signora, e che fa tutto per salvargli l’onore. Ma il commissario non gli crede.

 

Poi Don Alberto chiede aiuto a Gennaro, che prima lo aiuta, dicendo al commissario che lui lo conosce e che non è pazzo, ma poi, alla precisa domanda del commissario “è pazzo o no?”, lui risponde di si, perchè da dietro Bice gli faceva ampi gesti imploranti. Cosi viene portato in camera di sicurezza, in attesa di decisioni. Il giorno seguente, il dottore lo va a trovare, e gli dice che ormai lui non crede più alla sua farsa, perchè sua moglie ha confessato, ma gli propone un accordo: O si fa rinchiudere per un paio d’anni in manicomio mettendo a tacere lo scandalo, o se esce si prende un colpo di rivoltella.

 

E Don Alberto combattuto sceglie il manicomio. Poco dopo si presenta Bice, la quale dice al commissario che Don Alberto non è pazzo, e che lei è stata la sua amante, ma l’ha fatto perchè la tradiva anche il marito. Il commissario capisce e finalmente ci crede. Così vorrebbe mettere in libertà Don Alberto, ma lui insiste dicendo di essere pazzo, e che vuole andare in manicomio, per paura ovviamente di essere sparato. Ad un tratto arrivano sia il dottore che Bice. Il commissario ne approfitta per chiedergli spiegazioni del suo tradimento a Bice, ed il dottore, che si vede perso… inizia a fare il pazzo, come Don Alberto! Il commissario lo caccia via. Poco dopo Gennaro farà la stessa cosa, si finge pazzo, per non pagare il conto dell’albergo.

Fine

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